Nato con l’intento di non trascurare i presupposti di abilità e disponibilità testimoniati dalla mano che traccia e che, quale corpo mediatore fra l’ambiente esterno e il Sé, rappresenta il focus dei problemi funzionali con cui le difficoltà si esprimono, il Prismograph si rivolge alla prevenzione di insufficienze e difficoltà nel controllo del gesto grafico, mira a rinforzare ogni capacità di rappresentazione fino a sostenere la persona nell’acquisizione di un sapere polisegnico. A tale scopo promuove plasticità, capacità di concepire sinergie, simultaneità e molteplicità di espressioni in modo da favorire un fraseggio melodioso, fatto di gesti silenziosi, rapidi, lenti o eleganti, transitivi, operativi, coloriti, come involucro estetico dell’efficacia e testimonianza del fondersi dell’esteriorità e dell’interiorità del soggetto. Il percorso operativo del Prismograph è costruito su tracce educative ricche di significato, inseguite con un criterio polifonico in cui la dinamica del desiderio e della motivazione sono totalmente rispettate. Dopo il raggiungimento del corretto dinamismo respiratorio, oltre a una maggiore abilità organizzativo-cinetica, vengono favorite ulteriori abilità organizzativo-corporee le quali possono essere ritrovate in una nuova concezione dinamica che è matrice di un metodo. La sinergia tra postura eretta e dinamismo respiratorio, abilità e libertà di movimento, armonia e plasticità di un gesto teso a lasciare una traccia, si ritrovano in un sistema che, partendo dall’aplomb, comprende il Punto Egoico e il Codice Gestuale Corporeo.
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